AI – Intelligenza artificiale


L’intelligenza artificiale non nasce dalla tecnologia, ma dalla necessità dettata dal continuo declino demografico. Le economie avanzate stanno perdendo lavoratori giovani a una velocità che nessuna politica può invertire nel breve-medio termine. Meno forza lavoro, più anziani, più pensionati: è un vincolo fisico, non un problema gestibile con slogan o incentivi.

Quando la base demografica si assottiglia, i salari salgono, la produttività rallenta e la crescita potenziale si contrae. È allora che scatta la risposta inevitabile: automazione, software, AI. Non perché “si può fare”, ma perché senza, la macchina economica si fermerebbe.

Il mito sostiene che l’AI ruberà lavoro. La realtà è più semplice: l’AI rimpiazza lavoratori che non esistono più. In molti settori il capitale abbonda, il talento no. E mentre la complessità aumenta, l’offerta di lavoro qualificato crolla. A spingere il cambiamento c’è anche la generazione dominante, i Millennials: zero attese, zero frizioni, tutto digitale, tutto immediato. È la loro psicologia, più ancora della tecnologia, a dettare il ritmo.

L’AI è il ponte che tiene insieme una demografia in declino e una domanda che continua a crescere. Comprendere questo fenomeno aiuta a comprendere il secolo XXI.

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