Il racconto é inedito e andrà a fare parte del libro intitolato provvisoriamente “Racconti scelti” che riunirà i racconti, selezionati dall’autore, per i quali i lettori hanno mostrato particolare gradimento una volta pubblicati su WordPress, Facebook, Linkedin, Pinterest e Tumblr.
Guadagni, perdite e mancati guadagni in Borsa
I broker (intermediari di Borsa) avvertono per scritto i neofiti che l’80% dei trader online, loro clienti, perdono tutto o parte del loro capitale nel giro di poco tempo. Vorrebbe dire che il 20% dei trader guadagna ciò che gli altri trader perdono? Ovvero che il 20% dei trader mediamente quadruplicano il proprio capitale? Se fosse così, fare trading online vorrebbe dire avere mediamente il 20% di probabilità di quadruplicare il patrimonio investito in Borsa. Purtroppo, non è così perché i trader comuni non hanno la capacità, in termini di disponibilità di capitale, mezzi informatici e presenza sul mercato, posseduta dai grandi gruppi di trading. Questi ultimi, cui tocca la parte più grande della torta, ottengono profitti elevatissimi, di gran lunga superiori a quelli dei trader comuni che sarebbero più che felici di aumentare ogni anno il patrimonio investito di un 25-30%. In questa grande speculazione la parte del leone tocca allo Stato che si porta a casa un importo enorme, pari al 26% dei profitti dei trader vincenti, piccoli o grandi che siano. Inoltre, un ricavo meno importante, ma sicuro, é riservato ai broker, assicurato dalle commissioni pagate dai trader, nell’ordine di qualche decimo di percento, che ricevono per ognuna dei miliardi di transazioni.
Le perdite in Borsa, nella forma più comune, si verificano quando le azioni (o titoli in generale) sono venduti a un prezzo inferiore a quello cui sono stati acquistati. Le perdite possono essere rilevanti se non si pone loro un limite automatico, in gergo “Stop loss”. Le perdite in Borsa sono inevitabili, fisiologiche. La capacità, esperienza ed efficacia e, in sostanza, il successo di un trader, sono misurati dal bilancio tra i risultati delle operazioni con esito positivo (guadagni) e quelle con esito negativo (perdite). Uno Stop loss automatico è fondamentale per limitare le perdite a un importo accettabile ed è calcolato in base al rapporto rischio/risultato, molte volte pari a 1 a 3. Ciò vuol dire che, se pensassi possibile realizzare un guadagno (in gergo fissare un Take profit) pari al 30% del valore di acquisto di un titolo, dovrei considerare di fermare automaticamente la perdita a un importo uguale al valore di acquisto meno il 10%.
Il mancato guadagno si manifesta quando il valore di un titolo che avremmo voluto acquistare, è salito rapidamente a un livello superiore alle nostre attese, in alcuni casi a un valore straordinariamente elevato. Il mancato guadagno differisce notevolmente dalla perdita. Infatti, la perdita, anche se limitata dallo Stop loss automatico, riduce il nostro patrimonio di un importo uguale o maggiore, se si considerano le commissioni di acquisto e vendita del titolo. Il mancato guadagno non incide sul nostro patrimonio perché è virtuale, è un guadagno che avremmo potuto conseguire acquistando il titolo e che non abbiamo avuto perché o non abbiamo voluto rischiare una potenziale perdita o non abbiamo avuto la possibilità o il tempismo di acquistare il titolo quando avremmo dovuto. Il più delle volte il mancato guadagno deriva dalla imperizia del trader, quasi sempre principiante.
La perdita è bruciante, sebbene sia scontata nell’operare in Borsa. Per quanto sopra esposto il mancato guadagno dovrebbe bruciare molto meno di una perdita. Non é sempre così perché un mancato guadagno che si verifica subito dopo una perdita ingente dovuta alla vendita di un titolo brucia molto di più, soprattutto se la vendita é stata effettuata a un prezzo inferiore allo Stop loss. In tal caso, il trader, traumatizzato dalle ingenti perdite causate dal non avere voluto rispettare la regola ferrea dello Stop loss, matura un forte desiderio di rivincita volto a cancellare al più presto l’”onta” della perdita e considera il mancato guadagno un’occasione sprecata per ripristinare la sua “verginità”.
In generale non si parla mai di mancata perdita ovvero di un acquisto non portato a termine che avrebbe dato luogo a una perdita. Così come ci si pente, quando un titolo sale rapidamente, di non avere seguito l’ondata rialzista e di conseguenza di non avere ottenuto un potenziale guadagno, allo stesso modo, ci si dovrebbe rallegrare per la mancata perdita qualora si decidesse di non acquistare un titolo salito rapidamente e poi sceso altrettanto rapidamente nel giro di pochi giorni.
Nella vita, anche ciascuno di noi dovrebbe essere giudicato in base al bilancio tra i risultati ottenuti e gli errori inevitabilmente commessi. Volendo seguire con l’analogia: i Take profit sono gli obiettivi che poniamo alle nostre azioni mentre, purtroppo, non esiste uno Stop loss automatico ai nostri errori. I mancati guadagni sono le occasioni perdute, quando non abbiamo voluto fare un’azione o intraprendere un’attività per paura di sbagliare o per pigrizia. Le mancate perdite sono i problemi che abbiamo evitato per avere valutato a fondo le conseguenze delle nostre azioni prima di prendere una decisione.
Una valutazione a fondo dei rischi e benefici di ogni nostra azione o attività importanti è fondamentale per limitare le conseguenze negative che potrebbero derivare a noi e, indirettamente, agli altri.