Smania di protagonismo (Giulietta)


Il racconto fa parte del libro “Racconti e storie briosi”. Quaranta racconti e storie briosi nei quali le donne sono protagoniste, costruiti mixando fatti reali e immaginari, trasposti in tempi e/o luoghi diversi con personaggi reali e di fantasia. I racconti e le storie hanno una base di verità originale derivata da esperienze personali, di amici e conoscenti e da fatti di cronaca.

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Smania di protagonismo (Giulietta)

     Giulietta, quarantenne di buona famiglia, bramosa di essere sempre al centro dell’attenzione, si era data l’obiettivo di acquisire una posizione dominante in un clan di parenti e amici di lunga data. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur d’essere invitata e accettata, e a tale fine fece il diavolo a quattro per individuare coloro che contavano nel clan. Una volta identificati tra questi i più influenti, puntò su di loro, rendendosi disponibile ad eseguire o portare a termine qualsiasi compito di loro competenza. Inoltre, per favorire il suo accesso al clan, fece di tutto per rendersi indispensabile, o comunque utile, a tutti i membri che contavano.

    Giulietta, malata di protagonismo, era portata a magnificare tutto ciò che faceva. Non era egoista ma visibilmente molto disponibile nei confronti dei membri che contavano, che le erano grati e molto contenti della sua disponibilità. Nella ricerca del consenso da parte di tutti, giunse a dispiacersi, fino a lamentarsi, di un membro influente che non condivideva l’opinione che gli altri influenti avevano di lei.

    Per raggiungere i suoi fini non esitò o nuocere indirettamente e a mettere in difficoltà i membri del clan che avrebbero potuto ostacolarla. Si spinse fino a spargere zizzania tra questi e i membri che contavano al fine di metterli in cattiva luce, trasmettendo messaggi distorti o incompleti. Arrivò addirittura ad essere prepotente con loro al fine di cercare di condizionarne la disponibilità. Giunse al punto di considerare come ostacolo un membro influente che non voleva prestarsi ai suoi fini ed essere vendicativa nei suoi confronti. In generale, Giulietta era vendicativa nei confronti di tutti coloro che considerava potessero intralciare in qualsiasi forma il mantenimento della sua posizione dominante. ‘Chi non è con me è contro di me’.

    Qualche volta la smania di primeggiare aveva portato Giulietta ad esagerare nei commenti su alcuni membri influenti o a prendere posizioni non allineate al pensiero prevalente del clan. Per rimediare a questi svarioni e non compromettere la posizione acquisita, si era resa disponibile a qualsiasi richiesta e concessione e alla ripresa dei contatti con alcuni membri non collaborativi al fine di garantirsi il loro supporto. 

    Un giorno Giulietta esagerò troppo. Chiese che fosse ammesso al clan Franco, un amico, conosciuto superficialmente da due membri che contavano. La richiesta non fu inizialmente gradita al capo clan che accettò dietro sua grande insistenza e il parere favorevole di un paio di membri influenti da lei persuasi ad appoggiarne la candidatura. Franco, una volta accettato nel clan, non si mostrò all’altezza della situazione.  Non seppe stare al suo posto e, qualche tempo dopo l’ingresso assunse un atteggiamento sgradevole e arrogante cercando di emulare in negativo quello di Giulietta, provocando grande irritazione, soprattutto alle signore. Giulietta cercò di rimediare costringendolo a fare pubblica ammenda, ma non poté evitare che fosse allontanato.

    A seguito di questa vicenda, Giulietta iniziò a notare un cambiamento nell’atteggiamento dei membri del clan nei suoi confronti. La sete di protagonismo e la smania di primeggiare avevano creato tensioni e divisioni all’interno del gruppo. I membri, che un tempo erano grati e contenti della sua disponibilità, iniziarono a percepire la sua presenza come invadente e manipolativa. Si resero conto che Giulietta stava mettendo in atto strategie per mantenere la sua posizione dominante nel clan a discapito degli altri. I membri che contavano poco, d’altra parte, si sentirono ancora più esclusi e sfruttati da Giulietta. Le loro risentite lamentele raggiunsero gli altri membri del clan, che iniziarono a dubitare della sua sincerità e integrità.

     Il pensiero prevalente nel clan cambiò, e molti membri iniziarono a prendere le distanze da Giulietta. Le posizioni non allineate che aveva preso in passato venivano ora usate contro di lei, a dimostrazione della sua mancanza di coerenza e autenticità. Si ritrovò sempre più isolata e ostracizzata e capì che la smania di essere al centro dell’attenzione aveva avuto un costo molto alto. Si rese conto che il suo comportamento manipolativo e vendicativo aveva danneggiato le relazioni all’interno del clan. Persa ormai ogni influenza e messa in discussione la propria permanenza nel clan, optò per farsi da parte e cercare un altro gruppo dove ottenere e mantenere una posizione dominante, facendo tesoro degli errori commessi.

 

 

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