La favola fa parte del libro Dieci nuove favole illustrate. Narra la storia di Dino e Gina, due Pinguini Imperatori che, in Antartide, al rientro nella colonia sono aggrediti da una Foca Leopardo. Dino, per salvare la discendenza – Gina porta un grosso uovo da covare – convince la Foca Leopardo che, se li avesse lasciati liberi, un giorno, entro tre mesi, le avrebbe salvato la vita. Ed è prorio così perchè un giorno Dino salva la vita alla Foca Leopardo, attaccata da un’Orca gigante, La storia dei due Pinguini non finisce qui perché qualche tempo dopo Dino riusce a sventare l’attacco di un grosso uccello marino, la Procellaria Gigante, che ha preso di mira il loro foglioletto, uscito dall’uovo.
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L’editing del racconto è differente da quello del libro a causa dei diversi programmi di scrittura.
Personaggi
IL Pinguino Imperatore: Dino
La compagna: Gina
La Foca Leopardo: Lea
L’Orca
La Procellaria Gigante
IL PINGUINO CORAGGIOSO
C’era una volta in Antartide una coppia di Pinguini Imperatore che rientrava nuotando alla spiaggia dove viveva una colonia di migliaia di Pinguini.
Era l’inverno antartico e il Pinguino Dino accompagnava la compagna Gina che era in attesa di deporre il loro uovo nello stesso luogo della spiaggia dove lei e Dino avevano fatto il nido l’inverno precedente.
I Pinguini sono i più acquatici tra tutti gli uccelli ma nessun Pinguino è in grado di volare. La forma a siluro del loro corpo, le ali trasformate in pinne e le piume folte e impermeabili li fanno grandi nuotatori. Sono anche in grado di restare sott’acqua per più di 20 minuti. Hanno la testa arrotondata con un becco lungo e robusto. Si nutrono di pesci, crostacei e piccoli molluschi.
Dino e Gina arrivavano da molto lontano, dopo una stagione passata pescando in mare. Distavano qualche centinaio di metri dalla spiaggia della colonia quando dal di sotto di una spessa lastra di ghiaccio sbucò una Foca Leopardo che si avventò su Gina.
Le Foche Leopardo sono le foche più grandi dell’Antartide, dopo l’Elefante Marino: raggiungono fino a 4 metri di lunghezza e 500 chilogrammi di peso (una piccola auto!). Il loro nome deriva dal colore biancastro con macchie scure che hanno sulla parte superiore del petto e del collo, che richiama il manto di un Leopardo. Abilissime nuotatrici, sono tra i predatori più feroci dell’Oceano Antartico: le loro prede preferite sono i Pinguini.
Cercando di salvare la compagna, Dino si mise in mezzo tra Gina e la Foca Leopardo.
“Cosa fai?”, togliti di mezzo”, gridò imperiosa la Foca Leopardo. “Vuoi fare una brutta fine?”
“Fai la brava, amica Foca. Lasciaci stare. Mi chiamo Dino e prometto che ti renderò il favore: un giorno ti salverò la vita”
“Come sarà possibile?”
“Se entro tre mesi non ti salverò la vita mi consegnerò a te con la mia compagna”
“Va bene, ricordati però che vi terrò d’occhio. Non dimenticare la promessa! Ricordati, mi chiamo Lea”.
L’obiettivo di Dino era guadagnare tempo per salvare la futura discendenza. Entro tre mesi il piccolo sarebbe nato dal grosso uovo e avrebbe iniziato ad alimentarsi.
Nel frattempo Dino e Gina arrivarono alla colonia e costruirono il nido nel luogo dell’inverno precedente.
Dopo alcuni giorni Gina depose il grosso uovo e si mise a covare per qualche tempo, senza muoversi dal nido. Poi lasciò a Dino il compito di covare l’uovo per un paio di mesi. Per tutto il periodo della cova, Gina andò ogni giorno a pescare nel mare per nutrirsi mentre Dino, che non poteva muoversi, digiunava.
Una volta schiuso l’uovo, toccò a Gina il compito di svezzare il piccolo mentre Dino, stremato dal lungo digiuno, ritornò al mare a pescare.
Un giorno Dino incrociò la Foca Leopardo che gli disse: “Stanno scadendo i tre mesi che vi ho concesso. Siete sempre sotto osservazione. Nei giorni scorsi ho incrociato più volte la tua compagna e non l’ho nemmeno sfiorata!”.
Mentre Lea diceva queste cose, alle sue spalle sopraggiunse un’Orca, un cetaceo predatore molto goloso di Foche.
L’Orca è il mammifero marino più veloce: raggiunge la velocità di ben 55 chilometri all’ora! Il suo peso può arrivare fino a dieci tonnellate (il peso di un camion carico!) mentre la lunghezza fino a 9 metri!
Non appena vide l’Orca, Dino avvertì subito Lea che si immerse rapidamente riuscendo a sfuggire all’Orca che si allontanò sfiorando miracolosamente il Pinguino, come non l’avesse visto.
Lea ringraziò Dino e gli confermò che non avrebbe mai attaccato né lui né la sua compagna.
Il Pinguino, pagato il debito alla Foca Leopardo, ritornò al nido per dare il cambio a Gina che svezzava il piccolo tenendolo al caldo e nutrendolo. Gina lasciò il nido a Dino e andò al mare per alimentarsi e procurare il cibo per il piccolo.
“Stai attenta alle Foche”, le disse Dino.
“Sì, e tu stai attento al piccolo!”, rispose Gina.
Mentre Gina pescava nel mare, sopraggiunse alle spalle di Dino una Procellaria Gigante, un grande uccello predatore che, con un becco tremendo, si avventò sul piccolo.
Dino si rese conto della presenza della Procellaria quando sentì alle spalle il frullare delle sue ali. Si voltò e con grande determinazione si scagliò su di lei tirandole un colpo del suo lungo e possente becco in un occhio.
La Procellaria, dolorante, fuggì abbandonando il campo.
Al rientro di Gina, che aveva assistito da lontano al combattimento con la Procellaria, i vicini della colonia si complimentarono con Dino e organizzarono una grande festa in onore del coraggioso Pinguino.
Dino e Gina festeggiarono con il loro piccolo gli scampati pericoli con un forte abbraccio delle loro alette.
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