Il racconto fa parte del libro “Racconti e storie briosi”. Quaranta racconti e storie briosi nei quali le donne sono protagoniste, costruiti mixando fatti reali e immaginari, trasposti in tempi e/o luoghi diversi con personaggi reali e di fantasia. I racconti e le storie hanno una base di verità originale derivata da esperienze personali, di amici e conoscenti e da fatti di cronaca.

Racconti e scritti briosi si può acquistare presso Amazon e le librerie online e fisiche di Mondadori, Hoepli, Feltrinelli, ibs.it anche in formato eBook. Una volta cliccato sul link con una delle librerie, inserite in “cerca” Edoardo Noseda e troverete tutti i libri da me pubblicati. Buona lettura.
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Un vero gentiluomo
Silvana e Orlando erano felici perché stavano partendo per le vacanze in anticipo rispetto agli altri anni. Orlando era molto provato da un lungo viaggio di lavoro in Estremo Oriente che aveva toccato Cina, Giappone e Korea. Lavorava per una multinazionale attiva nel settore spaziale con sede in Svizzera e per questo da un paio d’anni la famiglia si era trasferita a Zurigo. I due figli si erano adattati rapidamente al nuovo ambiente anche perché a Roma avevano frequentato una scuola internazionale.
Orlando aveva organizzato molto meticolosamente le vacanze su un’isola del mediterraneo, poco conosciuta dal turismo di massa. Aveva affittato per tre settimane la casa di vacanze di Francesco, un italiano che aveva conosciuto a un congresso. Si erano piaciuti e avevano passato assieme tutto il tempo, da venerdì pomeriggio a domenica sera. La casa, ubicata in posizione straordinaria un centinaio di metri sopra il livello del mare, domina un golfo magnifico. Collegata da una comoda carrozzabile al porto dell’isola, da cui dista qualche chilometro, da lì si può raggiungere a piedi, in un quarto d’ora, una bella spiaggia, non affollata, con un ristorante rustico dove si cucina ottimo pesce. Essendo la casa isolata, Francesco aveva fatto installare un sistema di allarme che, a giudizio di Orlando, che diceva di intendersi, doveva essere molto efficace. Francesco utilizzava i servizi di una signora che purtroppo non era disponibile in quel periodo. Pertanto, su suo suggerimento, Orlando si era rivolto a un’agenzia del luogo che aveva raccomandato Lucilla, donna di cinquant’anni con una figlia agente della polizia locale, particolare che aveva dato ai nostri grande tranquillità sulla scelta della persona. Lucilla, tra l’altro, si rivelò subito persona con ottimo modo di fare e grande lavoratrice.
Tutto andò per il meglio per un paio di settimane, fintantoché una notte entrarono in casa i ladri. Dovevano essere, secondo Orlando, poliziotti o militari poiché erano vestiti decentemente, con capelli molto corti e, probabilmente, non erano persone del luogo in quanto avevano il viso scoperto. Passando dal giardino, erano entrati attraverso una finestra lasciata aperta, secondo Orlando, da Lucilla. Non appena l’allarme entrò in funzione, i nostri si trovarono i ladri in camera da letto con la pistola puntata su Orlando, cui fu ingiunto di consegnare il portafoglio. Cercando di compiacerli, Orlando diede loro anche qualche centinaio di euro che teneva di riserva nel cassetto del comò. Subito dopo, mentre in salotto, dietro loro ingiunzione, cercava di aprire la cassaforte (come potevano sapere?), il palo della banda segnalò l’arrivo imminente della polizia. Allertata dall’allarme, era intervenuta molto rapidamente ma non in tempo per cogliere sul fatto i malviventi. Dal loro ingresso, i ladri trascorsero in casa non più di quindici minuti, un’operazione di commando talmente bene organizzata che i figli non si resero conto di nulla.
Sebbene non si fosse fatta più vedere dopo quella notte, Lucilla non fu denunciata poiché i nostri non avevano prove certe contro di lei. L’agenzia si mostrò molto sorpresa dell’accaduto perché la domestica aveva ottime referenze e non volle mai ammettere che Lucilla avesse, in qualche modo, preso parte alla rapina.
Fu una vicenda tragicomica. Tragica perché i nostri passarono un brutto quarto d’ora. Comica perché, mentre Silvana con le mani legate dietro la schiena stava raggiungendo il marito in salotto, una spallina della camicia da notte le scivolò dalla spalla mettendo in mostra un bel seno rotondo. Il ladro che l’accompagnava non si scompose, disse pardon e usando la canna della pistola rimise a posto la spallina. Un vero gentiluomo!