Il rullino (Chiara)


Il racconto é tratto dal libro La moglie nuora e altri raccontiche raccoglie sedici storie briose, più o meno brevi, di piacevole lettura. Narra la storia di una moglie che trova per caso un vecchio rullino fotografico e, incuriosita, vuole conoscerne il contenuto. Lo fa sviluppare e stampare e vi riconosce il marito in compagnia di una bionda, giovane e procace, in un hotel cinque stelle di un paese esotico. Approfonditi luogo e circostanze del “tradimento”, mette con le spalle al muro il marito che alla fine confessa. Per il quieto vivere proprio e della famiglia, lascia la bionda che, nel frattempo, era diventata sua amante.

La moglie nuora e altri racconti è stato pubblicato ed è disponibile presso Youcanprint. Inoltre si può trovare presso Amazon e le librerie online e fisiche di Mondadori, Hoepli, Feltrinelli, ibs.it. L’editing dell’estratto è differente da quello del libro a causa dei diversi programmi di scrittura.

Il rullino (Chiara)

Cara Barbara,

ci conosciamo da molti anni perciò mi è molto difficile farti sapere che dobbiamo lasciarci e non rivederci più. Mia moglie è venuta a conoscenza della nostra relazione dalle fotografie che avevamo scattato a Puerto Vallarta. Ricordi? Fu tre o quattro anni fa, quando mi accompagnasti al congresso in Messico. Una vacanza speciale durante la quale ci siamo conosciuti meglio e abbiamo capito che eravamo fatti uno per l’altra. Ma, allora, perché lasciarci? Chiara ha scoperto per caso il rullino delle foto di Puerto Vallarta che noi non trovavamo più e che pensavamo fosse andato perso. Ricordi? Avevamo deciso di fare foto tradizionali per non lasciare tracce digitali sui cellulari. Chiara non ha creduto alla storia di una ragazza americana in vacanza in Messico. Mi ha seguito e la settimana scorsa ti ha vista con me quella sera quando siamo andati al cinema e poi da te. Mi ha detto che se non tronco immediatamente con te mi sputtana con i figli, con tutta la famiglia, amici e colleghi di lavoro compresi. Non posso permettermelo, ne va della mia carriera e del futuro della famiglia. Non dobbiamo incontrarci più, perlomeno per un paio d’anni e chissà se allora saremo sempre gli stessi, con lo stesso desiderio che abbiamo oggi uno dell’altra.

Con tanto affetto,

Tuo Francesco

Barbara era l’amante di Francesco, sposato con Chiara. Un matrimonio perfetto a detta di tutti. Lui, 48 anni, un neurochirurgo affermato, primario in un prestigioso ospedale; lei, 40 anni, manager di una nota agenzia immobiliare, madre di due figli, Alberto e Giovanna, di 18 e 16 anni. Una famiglia invidiata da molti, convinti che fossero ancora innamorati, nonostante vent’anni di matrimonio. Per caso, Chiara aveva trovato il rullino fotografico in un piccolo boccale d’argento posto sopra un ripiano alto della libreria del soggiorno: un cilindro nero di plastica lucida con una piccola protuberanza cilindrica da un lato e, sul fianco, una fessura felpata per il passaggio della pellicola, componente essenziale per il funzionamento degli apparecchi fotografici tradizionali. “Di chi potrebbe essere?”, pensò Chiara, “Di Francesco? Come sarebbe potuto finire lì se non fosse di Francesco? Sicuramente non è di Alberto o Giovanna che non hanno mai usato – e forse mai visto – una macchina fotografica tradizionale. Loro usano il cellulare, anche perché è facile condividere le foto con gli amici o sui social”.

Chiara decise di fare sviluppare il contenuto del rullino e si recò in un negozio di elettronica che vendeva macchine fotografiche di tutti i tipi, incluse le tradizionali: non pensava che ce ne fossero in vendita ancora tante. Saverio, il commesso che Chiara conosceva da tempo, e fortunatamente non aveva ancora incontrato Francesco, esaminato il rullino, disse: “La fotografia analogica è stata praticamente soppiantata da quella digitale ma chi vuole fare belle foto deve affidarsi ancora alle macchine tradizionali”

“Grazie della delucidazione, Saverio. Ad ogni modo, vorrei conoscere il contenuto del rullino, che potrebbe essere molto datato”

“Non si preoccupi signora, prima sviluppiamo il negativo presente nel rullino, poi, se ne varrà la pena, stamperemo le fotografie. Venga domattina”.

Il giorno dopo Chiara tornò al negozio: il negativo era stato sviluppato e il fotografo aveva stampato provini della dimensione di un grande francobollo. Dall’esame dei provini Chiara riconobbe Francesco in una località esotica, in compagnia di una giovane bionda spesso in bikini o, addirittura, in topless.

“Cosa pensa di fare, signora? Stampiamo tutte le trentasei fotografie oppure solamente quelle che desidera?”

“Saprebbe dirmi quando sono state scattate le foto?”

“Mi spiace ma non ho trovato alcuna indicazione. Le posso però dire che il rullino è anteriore al 2015”

“Va bene, stampi pure tutto il rullino”

“Le fotografie saranno pronte domattina”.

Chiara fu tentata di farsi consegnare i provini per vederli a fondo, nell’attesa, uno a uno. Si trattenne dal chiederlo sia per non mostrare troppo interesse, sia per cercare di non farsi coinvolgere troppo dal fattaccio. Il giorno dopo, ritirate le stampe delle fotografie, le esaminò attentamente una per una in ordine di scatto, mentre Francesco si trovava a un convegno. Le prime riguardavano: paesaggi di una località marina esotica che avrebbe potuto essere ai Caraibi, in Tailandia oppure Sharm el Sheikh; un Hotel InterContinental,catena americana presente in tutto il mondo, cinque stelle, una grande hall; una suite molto grande con due letti Queen size; una bella terrazza dalla quale si dominava la spiaggia e il mare. Ed ecco le foto incriminate: Francesco, la bionda, Francesco e la bionda, la bionda al bordo della piscina, sulla spiaggia, sola e abbracciata a Francesco, in bikini, in topless … e che topless, lei non l’aveva mai avuto così neanche quando era incinta. E poi, di nuovo, Francesco e la bionda la mattina, mentre facevano colazione sulla terrazza della suite a una tavola apparecchiata in forma impeccabile come si usa nei grandi alberghi. Avrebbero potuto essere in qualsiasi parte del mondo: non si poteva sapere dove i due piccioncini erano andati a tubare!

Continuando l’indagine, sullo sfondo di una foto presa nella zona della piscina, Chiara scorse una persona intenta a leggere un giornale aperto. Provò ancora con la lente d’ingrandimento e pensò che con un’amplificazione maggiore sarebbe stato possibile leggere il nome della testata. Si recò di nuovo dal fotografo. Chiese di Saverio, inventò una storia qualsiasi e ordinò un ingrandimento della foto della piscina da cui si potesse leggere il nome della testata del giornale e, se possibile, il giorno della pubblicazione. Avendo capito che la cosa stava molto a cuore alla sua cliente, dopo una rapida occhiata alla foto, Saverio rispose: “Torni tra due ore e troverà ciò che desidera”.

Così Chiara ebbe il nome della testata e la data di pubblicazione del giornale: EL UNIVERSAL, El diario de Mexico. Fecha 24 de mayo 2014. Pensò: “Bel colpo, Saverio, testata e data! Messico, … non l’avrei mai detto”. Incuriosita di conoscere dove Francesco fosse stato in vacanza con la bionda, pensò di confrontare la data stampata sul giornale con l’agenda del marito. Grande appassionato di computer, Francesco utilizzava l’agenda elettronica che si trovava sul suo computer iMac – nello studio di casa – e nei device ad esso collegati: iPad e iPhone. Accedette al computer, di cui conosceva la password, e arrivò all’agenda del mese di maggio 2014. Trovò: dal 21 al 25 Puerto Vallarta – Congresso internazionale di neurochirurgia mini invasiva. Ora disponeva di sufficienti elementi per incastrare Francesco: aveva tradito la sua fiducia per una scappatella in compagnia di una bionda formosa e … insulsa.

La sera, mentre i figli si trovavano al cinema, affrontò il marito: “Hai mai visto queste foto? Sembrano scattate in un resort di una località esotica”. Dopo averle esaminate rapidamente, Francesco le chiese dove le avesse trovate. Chiara rispose che erano in un rullino che aveva trovato per caso sulla libreria del soggiorno.

“Ecco dov’era andato a finire il rullino!”, pensò Francesco. Non poté che dare una risposta che sembrasse una confessione: “La bionda era un’americana in vacanza a Puerto Vallarta proprio negli stessi giorni del congresso. È stato solo un flirt, subito dimenticato”.

Era ciò che Chiara voleva sentirsi dire. Una scappatella e niente più. Anche se pensò: “Gliela farò pagare lo stesso, però senza esagerare: dopotutto sono passati più di tre anni da allora. Comunque, un po’ di astinenza non gli farà male, così si ricorderà che non passo sopra queste cose”.

La settimana seguente Chiara non riuscì a non pensare al comportamento di Francesco. Era un tradimento, non una scappatella. E se la bionda non fosse stata americana bensì nostrana? Decise di approfondire la faccenda e si mise a seguire Francesco fuori dall’orario di lavoro abituale quando diceva che sarebbe andato a giocare a carte con gli amici e cose simili. La costanza dei pedinamenti fu premiata: lo colse con la bionda mentre entravano in un cinema e li fotografò. Andò poi sulla pagina Facebook di Francesco per verificare se tra gli amici ci fosse la bionda. La trovò. Si chiamava Barbara. Iniziò a seguirla, seppe dove abitava e che si incontrava con Francesco almeno una volta la settimana: non solo in luoghi pubblici ma anche da lei! Affrontò di nuovo il marito e questa volta fu ancora più pesante, per concludere, minacciandolo che, se non avesse troncato immediatamente la relazione, l’avrebbe sputtanato con tutti: figli, genitori, amici e colleghi. In alternativa avrebbe chiesto il divorzio per colpa grave del coniuge! E fu a questo punto che Francesco decise di scrivere la lettera a Barbara.

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