Il Gufo saggio e il Pappagallo


La favola fa parte del libro Dieci nuove favole illustrate. Narra la storia di Cocorito, un Pappagallo legato da una catenella al trespolo, che viene lasciato libero da un bambino impietosito. Cocorito lascia la casa che lo ospita, fugge dalla città e raggiunge un bosco dove, stanco, si addormenta. Al risveglio si rende conto,di avere perso l’orientamento. Si pente di essere fuggito e, per ritrovare la strada di casa chiede aiuto a un Colibrì che lo conduce da un Gufo saggio che per indicargli la strada chiede a Cocorito di rispondere a due di tre domande che gli fa. Per il rotto della cuffia Cocorito riesce a rispondere a due domande e, seguendo le indicazioni del Gufo saggio, ritorna felice al suo trespolo nella casa del padrone.

Dieci nuove Favole illustrate è disponibile in edizione cartacea ed eBook presso Youcanprint. Inoltre si può trovare presso Amazon e, tra le altre, le librerie online e fisiche di Mondadori, Hoepli, Feltrinelli, ibs.it, L’editing del racconto è differente da quello del libro a causa dei diversi programmi di scrittura.

Il Gufo saggio e il Pappagallo

Personaggi

Il gufo saggio: Sotutto

Il pappagallo: Cocorito

Il Bambino

C’era una volta un bel pappagallo variopinto che un giorno decise di scappare dalla casa del padrone.

Il pappagallo se ne stava tranquillo sul suo trespolo nella cucina di casa ed era, come al solito, con una zampa legata a una catenella fissata al trespolo. La catenella era abbastanza lunga per permettergli un piccolo volo ma era sempre un segno della mancanza di libertà. In cambio aveva tutto ciò che poteva desiderare: ogni giorno trovava grani e semi di ogni tipo, anche esotici, nella scodella posta sul trespolo con una bacinella d’acqua. Il cibo era anche esotico perché gli antenati di Cocoricò venivano dal Brasile, un paese lontano al di là dell’Oceano dove ci sono le più belle foreste tropicali del mondo, non ancora visitate dall’uomo.

I pappagalli hanno colori sgargianti: verde, rosso, blu, giallo, che si possono trovare tutti anche su uno stesso pappagallo. Posseggono un becco robusto e ricurvo che gli consente di maneggiare cose con precisione e delicatezza. Hanno zampe corte e forti con robusti artigli che gli servono sia per arrampicarsi che per afferrare e maneggiare il cibo. Si cibano principalmente di grani e di semi, ma non dei frutti che li contengono. I pappagalli sono considerati fra gli uccelli più intelligenti. Emettono suoni gutturali e sono in grado di imitare perfettamente la voce umana riuscendo addirittura a pronunciare frasi semplici.

Quel giorno si avvicinò al trespolo un bambino che Cocorito non aveva mai visto. Si osservarono a lungo, il bambino sorrise e Cocorito gli strizzò l’occhio. Vista la sorpresa del bambino, gli disse: “Il mio nome è Cocorito”. Il bambino che non immaginava che il pappagallo potesse parlare,  gli rispose: “Io mi chiamo Luca” e, sempre più ammirato e impietosito, pensò di liberarlo dalla catena. Si avvicinò con cautela – gli faceva paura il grosso becco – e stacco l’anello che legava la catenella al trespolo.

Cocorito al primo momento non capì che era stato scollegato dal trespolo e, quando volle dare al bambino la dimostrazione della sua abilità nel volo, si accorse che poteva scappare dalla finestra aperta. E così fece. In un attimo si trovò nel giardino della casa e da lì si diresse verso il parco della città, una piccola foresta nel centro della città, con alberi alti e una vegetazione verdissima. Cocorito riusciva a volare bene anche se l’altra estremità della catenella era rimasta appesa alla zampa con un anello di cuoio. Decise così di tagliare l’anello con il suo possente becco ed essere ancora più libero. Passò la notte nella foresta del parco stando attento a non fare brutti incontri. La mattina seguente, seguendo il suo istinto, abbandonò il parco e lasciò la città. Vola, vola e vola, Cocorito raggiunse una grande foresta e si mise a girarla in lungo e in largo. Poi si fermò, mangiò un bel po’ di semi che aveva adocchiato in una radura e fece un riposino.

Una volta svegliato si rese conto di avere perso l’orientamento. Molto strano ma vero. Fece diversi tentativi per orizzontarsi ma alla fine dovette desistere. Cominciò a pensare di avere sbagliato ad abbandonare la casa del padrone. Sì, la catenella collegata al trespolo limitava il suo volo, però poteva avere tutto ciò che desiderava. Come fare per ritornare alla casa del padrone? Disperato, chiese aiuto a un Serpente che, sospettoso, gli diede un’indicazione tanto per darla. Cocorito  pensò allora che fosse meglio chiedere informazioni a un uccello che ha una visione aerea e quindi più amplia. E così fece: si rivolse a un piccolo Colibrì che gli rispose: “Io non conosco la strada però ti consiglio di andare a chiedere informazioni al Gufo saggio che sicuramente ti indicherà la strada giusta”.

Cocorito andò dal Gufo saggio, preceduto dal Colibrì che lo presentò dicendo: “Caro Gufo, tu che sei il più saggio della foresta, per favore aiuta questo Pappagallo che vuole ritrovare la strada di casa da dove è scappato qualche giorno fa”. Detto questo, ringraziò e se ne andò per i fatti suoi. Il Gufo saggio era un Gufo Reale, con una forma massiccia e con ali arrotondate, coda corta e grande testa: ha gli occhi con iride giallo-arancio sormontati da lunghi ciuffi di penne, come fossero sopracciglia folte.

Il Gufo reale vive la maggior parte del tempo nel nido, e caccia solamente all’alba e al crepuscolo. Mangia principalmente piccoli mammiferi (come lepri e conigli), ma anche animali della taglia della volpe. Caccia anche altri uccelli – anche rapaci – e in particolare galli e fagiani.

Il Gufo saggio, che ne sapeva una più del diavolo, conosceva l’esistenza dei pappagalli anche se non ne aveva mai visto uno da vicino. Sapeva che sono intelligenti e che potevano addirittura parlare e quindi volle mettere alla prova Cocorito. Prima però gli chiese notizie della sua presenza nella foresta e Cocorito gli spiegò chi era, da dove veniva e voleva tornare. Il Gufo gli rispose che rispettava la sua volontà di tornare a casa anche se, secondo lui, un uccello non è fatto per vivere prigioniero.

“Ad ogni modo”, disse a Cocorito, “prima di darti la strada di casa, dovrai rispondere ad almeno due di tre domande che ti farò”.

“Prima domanda: è più grande il Sole o la Luna?”

Cocorito pensò alla luna al crepuscolo e durante la notte, poi al sole così splendente da non poter essere guardato, e rispose: “Il Sole”.

“Bene rispose il Gufo” attento ora alla seconda domanda: la gomma cancella la scritta di una penna?”

Cocorito non sapeva esattamente cos’era una penna ma pensò-  che una gomma serve per cancellare ciò che si scrive e pertanto rispose: “Sì”.

“Peccato” disse il Gufo, la risposta non è esatta. Ora stai molto attento alla terza domanda se vuoi non rimandare il tuo ritorno a casa:  “Quali sono i sei colori dell’arcobaleno”.

A questo punto Cocorito fece il massimo sforzo per rispondere bene. Richiamando la memoria visiva disse: “rosso, arancione, giallo, verde, blu e ………”.

“E…..?”, disse il Gufo, “ti aiuto io, perché mi sei simpatico. È il colore di alcuni piccoli fiori molto belli”.

E alla fine Cocorito disse: “Viola!”.

“Molto bene, così hai risposto a due domande su tre! Bravo, ti insegnerò la strada pe ritornare a casa”.

Cocorito, seguendo le indicazioni del Gufo saggio, arrivò rapidamente alla città, al Parco, al giardino della casa del padrone. Entrò dalla finestra nella cucina: il trespolo era ancora al suo posto. Si appollaiò stanco ma felice. Era finalmente a casa!

Subito dopo il padrone, contento di averlo ritrovato, gli citò un famoso proverbio: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova!”

“E’ vero, ho voluto provare”, rispose Cocorito, “ma non lo farò più”.

Il padrone gli diede fiducia e non lo legò più alla catenella.

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